ALTEA (Althaea officinalis – Malva)

 

ALTEA
Una delle specie erbacee più diffuse nella nostra penisola è l’altea, la cui fioritura è sempre generosa in quantità e colorazioni, tanto da rendere questa pianta anche una graziosissima pianta ornamentale.

NOME BOTANICO
Althaea officinalis
È una pianta della famiglia delle Malvaceae, il suo nome deriva dal verbo greco “Althain” che significa “curare” ed é una pianta dalle mille proprietà.

ALTRI NOMI:
Conosciuta anche con il nome di Bismalva, Malvavischio e Malvaccione,
Guimauve, Marshmallow (perché le famose caramelle chiamate con questo caratteristico nome vengono prodotte anche con la radice di questa pianta)

HABITAT
Diffusa in gran parte dell’Europa, l’Altea comune cresce principalmente in luoghi umidi, lungo i fossi, i canali, gli argini, attorno alle case di campagna.

STORIA
Le prime testimonianze scritte sull’altea risalgono al I° secolo a.C e sono attribuite a Discoride Pedanio, medico, botanico e farmacista greco. Nel suo ‘De medicinali Materia’ consiglia l’uso della pianta per la cura dell’apparato urinario, delle malattie respiratorie su piccole ferite o ascessi.
Le sue innumerevoli proprietà erano già state studiate e approfondite nella medicina umorale di Ippocrate, ma anche Orazio, Marziale, Virgilio, Plinio e Dioscoride ne erano consapevoli, considerandola utile per i malanni dell’epoca.
In oltre le sue gustose foglie erano considerate un alimento a buon mercato, veniva infatti utilizzata in tempi di carestia dai Greci, Turchi e Siriani.; proprio per questo fu ampiamente coltivata per tutto il corso del Medio Evo rendendola una sorta di pianta salvavita.
Fu citata in uno dei Capitolari di Carlo Magno. In quei tempi se ne sfruttavano le qualità lenitive ed emollienti per curare piaghe tumefatte e infette, era a questo scopo coltivata anche nei giardini dei monasteri. Ildegarda di Bingen la somministrava per curare febbre, tosse, raffreddore, congestioni delle vie respiratorie e mal di testa.
I principi attivi (concentrati nelle radici) nella medicina popolare francese venivano polverizzate e impiegate nella preparazione di caramelle morbide dette pȃtè dȩ guimauve e indicate nelle infiammazioni del cavo orale e in caso di tosse.
In oltre, nei secoli antichi, ritroviamo riferimenti anche nella mitologia di Venere la quale utilizzava impacchi a base di malva per la bellezza della sua folta chioma

STRUTTURA:
Erba che cresce durante tutto il periodo dell’anno.
Il suo lungo fusto (tra i 50 e i 150cm) è caratterizzato da una folta peluria, rendendola una pianta dall’aspetto “morbido”.
La radice è formata da più fusi, bianchi dentro e giallastri all’esterno. Le foglie hanno un picciolo molto corto; quelle inferiori sono più o meno tondeggianti, quelle inserite lungo il fusto sono triangolari, hanno la base a forma di cuore e dentatura irregolare, coperte da peli corti e morbidi.
I fiori di Altea hanno sfumature di varie tonalità del rosa e sono grandi al massimo 3-5 cm.

Dell’altea si utilizzano essenzialmente le radici macerate e, in alcuni casi, fiori e foglie essiccate e scorticate.

PROPRIETÀ:
Proprio grazie alle sue spiccate proprietà emollienti, l’estratto di radice di altea si può trovare in una vasta quantità di prodotti farmaceutici o cosmetici. Infatti
L’altea ha proprietà idratanti emolienti, lenitive, decongestionanti, sebo-regolatore, antisettiche e protettive anche per il cuoio capelluto, rendendolo sano, pulito e libero dal sebo in eccesso ma al contempo idratato in profondità. La chioma, beneficiando delle sue proprietà, risulterà morbida, lucida e voluminosa, proteggendola dall’azione dannosa dello smog e dagli agenti esterni. Quindi il suo uso progressivo contribuisce a rendere i capelli sani, lucidi, forti e ne stimola la crescita.

Nel CC (cronogramma capillare) rientra in I (Idratazione)

Questa preziosa pianta non é solo ricca di mucillagini ma anche di amidi, pectine, grassi e tannini. Sui capelli è spesso utilizzata in forma di crema gelatinosa ottenuta dalla polverizzazzione delle sue radici.

NOTE
– Se vi recate a comperare l’Altea radice fate attenzione che i pezzi tagliati siano bianchi e non legnosi e scuri (provenienti da altre specie meno efficaci).

– LE MUCILLAGINI
Sono sostanze amorfe, costituite da polisaccaridi eterogenei che con acqua danno soluzioni colloidali non adesive (a differenza delle gomme). Sono molto diffuse in natura e vengono estratte dalle piante che le contengono con acqua calda o bollente ma non sono ancora esattamente definite dal punto di vista chimico.
L’azione farmacologica è legata alla capacità di rigonfiarsi in acqua producendo masse plastiche o dispersioni viscose che, se ingerite, possono avere azione lassativa meccanico-osmotica, mentre per l’utilizzo esterno, in impacchi, hanno azione fortemente idratante protettiva e antiinfiammatoria su cute e mucose lese.

Le mucillagini sono difficilmente conservabili, pertanto vengono commerciate le droghe che le contengono come l’l Altea/Malva e il fieno greco per tanto, per un utilizzo mirato alla cura dei capelli, la sua preparazione è la medesima

PREPARAZIONE:
Miscelare la quantità necessaria di polvere con acqua calda (non bollente), aggiungendola un po’ per volta e mescolando accuratamente per evitare la formazione di grumi; in genere per un trattamento su capelli Medio/lunghi sono necessari 3 cucchiai di polvere;
È molto volatile quindi procedete delicatamente durante la preparazione per evitare il più possibile di inalarla, soprattutto per i soggetti particolarmente sensibili.
Una volta ottenuto un composto liscio, senza grumi, dalla consistenza di una crema, copro il recipiente con carta velina e lo conservo in un luogo buio (o cmq lontano da luci dirette);
Lasciar riposare 12/24 ore per una corretta fase di idratazione**, mescolandolo di tanto in tanto e se ci si accorge che la pastella si è asciugata troppo, aggiungere un po’ di acqua calda.

** N.B. L’Altea necessità di molta acqua per la diluizione e, contenendo una percentuale rilevante di mucillagini emollienti per il capello, è molto importante prestare attenzione in fase di preparazione al fine di garantire una corretta Idratazione del composto. Una errata Idratazione della polvere infatti potrebbe risultare controproducente per la nostra chioma in quanto la Malva assorbirà l’acqua di cui necessità dai nostri capelli anziché apportarla.
È comunque consigliabile lasciar riposare la pastella a temperatura ambiente prima dell’applicazione, in modo che assorba tutta l’acqua necessaria da restituire al capello con i suoi attivi benefici.

La quantità che ho indicato, come dicevo, è sufficiente per la preparazione di un solo trattamento, su capelli lunghi e folti e senza l’aggiunta di atre erbe ayurvediche, ad ogni modo, se dovesse avanzare, potrete congelarlo.
È possibile frullare la pastella durante la preparazione iniziale oppure al termine dell’idratazione del composto.

Applicare sui capelli puliti, possibilmente appena detersi e ben tamponati. Fasciate con pellicola per alimenti, indossate un cappellino di lana (in estate si può omettere) e lasciare in posa circa 1 ora. Dopo il tempo previsto, risciacquare, applicare un buon balsamo bio certificato e procedere con Leave-in e la normale asciugatura.
IMPACCHI:
* Per un impacco idratatante lo applico
su capelli appena lavati e ben tamponati partendo dalla radice (massaggiandolo delicatamente con i polpastrelli) per poi procedere su lunghezze e punte. Avvolgo il capo con pellicola trasparente per mantenere stabile l’umidità, evitando che si secchi sui capelli e indosso un cappellino di lana per apportare calore. Quanta più attenzione presterete nel tenere l’impacco al calduccio tanto più sarà efficace il trattamento.
Tengo in posa circa 1/2 ore dopodiché risciacquo abbondantemente con sola acqua tiepida e applico un buon balsamo bio su lunghezze e punte lasciandolo agire un paio di minuti.

➡ Per questo tipo di utilizzo è disponibile un video sul nostro canale YouTube con la quale vi mostreremo come preparare e applicare l’altea ed il risultato strabiliante ottenuto con questa polvere ayurvedica sui capelli della nostra bellissima Chiara. Link al video

* Inoltre, essendo ricca di mucillagini,
saponine, lipidi, proteine e vitamina B, possiamo considerare la Malva anche come un’erba “condizionante” quindi, come si potrebbe non sfruttare questa polvere “miracolosa” (passatemi il termine) anche per creare i nostri “shampoo alternativi” in combo con altre erbe ayurvediche lavanti e condizionanti;
Troverete un articolo completo sulle erbe lavanti e condizionanti qui Ricette con le erbe lavanti

* Ed infine, congelandola a cubetti, la so può aggiungere alle nostre ricette Home Made per potenziarne il risultato;

È possibile dunque miscelare l’altea con altre erbe ayurvediche, preparare la polvere con idrolati e/o infusi, aggiungere 2/3 gocce di olio essenziale oppure qualche goccia di aroma alimentare dalla fragranza che più vi aggrada.

COMMENTS

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    Vero Aniky 6 anni ago

    Ciao ?
    Articolo scritto benissimo, complimenti 🙂
    Ci torneró spesso sul tuo blog, lo trovo strutturato benissimo e racchiude i miei argomenti preferiti 🙂

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    Frash 4 anni ago

    Ho adorato questo post e il video. Ho trovato tutte le informazioni che cercavo. Grazie

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