Armocromia: la disciplina che ci aiuta a fare scelte consapevoli

Ciao Rapunzelle,
In questo articolo tratteremo un argomento molto interessante che spopola ormai da qualche anno nel mondo beauty e che noi del Team di Progetto Rapunzel riteniamo un valido strumento anti-spreco.

L’analisi del colore (Color Analysis), in Italia nota come armonia cromatica, o ancor più come Armocromia, è una disciplina che studia la reazione dell’incarnato di ogni singolo individuo ai colori, permettendoci di individuare quali sono le tonalità (la palette) che risaltano la nostra naturale bellezza e quali quelle che, invece, ci spengono fino a farci apparire stanche, giù di corda.
Il bouquet cromatico individuato dai Consulenti di immagine, ovvero coloro in grado di scoprirlo dopo uno studio attento e minuzioso del soggetto, non è limitato al mondo del vestiario o del make-up… Sicuramente, nell’aspetto, un ruolo importante lo giocano anche i capelli! Ecco, comprendere quali sono i colori di capelli che ci stanno meglio ci aiuta ad apparire al meglio senza il minimo sforzo, questo è poco ma sicuro.

Ma come nasce questa disciplina?
L’armonia cromatica ha origine nell’America degli anni Trenta, in ambito cinematografico, ambiente in cui l’immagine degli attori aveva un ruolo logicamente preponderante e gli stessi dovevano essere messi in risalto con vestiti, trucchi, accessori e capelli “in palette”. L’idea ai costumisti venne, probabilmente, sulla base degli studi del professor Itten, pittore e designer, che al Bauhaus, tra il 1919 e il 1922, per facilitare ai suoi studenti il difficile compito di ritrarre, pensò di creare gruppi tonali che si ispiravano ai colori che caratterizzavano i paesaggi della sua Germania nelle varie stagioni e di associarli al complesso cromatico del soggetto da ritrarre.

La disciplina venne poi consacrata, secondo alcuni, dalla pubblicazione, alla fine degli anni Settanta, del libro Color Me a Season, nato dalla mente della cosmetologa e consulente d’immagine Vernice Kentner. La donna, ispirandosi agli effetti della luce naturale e dei suoi cambiamenti a seconda delle stagioni, individuò varie palette cromatiche, ben 4 (come le stagioni), che potevano essere collegate ai colori delle persone. In questo modo suddivise le peculiarità cromatiche umane, in modo generico, in 4 bouquet cromatici che si ispiravano, appunto, alle 4 stagioni, continuando il lavoro di Itten.
Abbiamo quindi, in questa fase embrionale dell’analisi del colore, l’individuazione delle quattro Macro-stagioni:

L’Inverno;
L’estate;
La primavera;
E l’autunno.

Le stesse si basano su due caratteristiche, la temperatura e il valore, e su queste si possono anche dividere in 2 gruppi.

Suddividendo per temperatura avremo:
Il gruppo di stagioni fredde, composto dall’inverno e dall’estate;
Il gruppo di stagioni calde, di cui fanno parte l’autunno e la primavera.

L’altra caratteristica importante è il Valore:
Le stagioni dal valore scuro sono l’inverno e l’autunno, mentre quelle dal valore chiaro l’estate e la primavera.

 

In buona sostanza, secondo questo sistema rientrano nella stagione Inverno i soggetti che presentano un contrasto alto tra la pelle, fredda e lunare, chiara, e i capelli scuri, spesso neri, così come gli occhi.

 

Al contrario, rientrano nella stagione Primavera quei soggetti dall’incarnato chiaro e rosato ma dal sottotono caldo, caratterizzate comunque da una certa brillantezza, come l’inverno, ma anche da un complesso cromatico chiaro formato da occhi azzurri o verdi e capelli biondi o rossi.

 


Altra stagione scura è l’autunno: vi rientrano infatti i soggetti che presentano un sottotono caldo, un complesso cromatico ricco, corposo, avvolgente, dalla bassa intensità e dalla pelle ambrata. Occhi, pelle e capelli presentano tonalità calde molto simili tra loro, dal dorato al castano intenso.

L’estate è la stagione dei soggetti dai colori eterei, leggeri e soffusi, a bassa intensità. Gli occhi sono chiari, verdi o azzurri, così come i capelli, che vanno dal biondo chiarissimo al castano medio cenere. Il sottotono è freddo.

 

Questo sistema, molto interessante, aveva però dei limiti; si basava, infatti, più che sulla reazione dei soggetti ai colori, sul complesso insieme cromatico di pelle, occhi e capelli degli stessi. Viene da sé che non prendeva in considerazione l’infinita varietà cromatica della popolazione mondiale… Finiva con l’includere nelle stagioni scure, in particolare nell’Autunno, tutte le persone di pelle nera, ad esempio, o, banalmente, con l’escludere una persona come me, dalla pelle olivastra, occhi verdi ma capelli scurissimi (da inverno) da qualsiasi stagione.
E allora, come si fa se non si rientra negli standard stabiliti dalle 4 stagioni? come faccio a capire la mia stagione? La risposta, molto banalmente, è affidarsi ai consulenti d’immagine specializzati in analisi del colore, personalità che negli anni hanno sviluppato numerosi sistemi di analisi e ampliato le stagioni fino a rendere la disciplina fortemente inclusiva… E’ inutile tentare l’autoanalisi, non si è mai obiettivi nel valutare come un colore ci sta, entrano in gioco il gusto personale, la soggettività. Ricordatevi che un’analisi è per sempre, la stagione non cambia negli anni, quindi è un piccolo investimento che ci faciliterà la vita. Come? Lo scoprirete nei prossimi articoli!
Tutti noi rientriamo in una stagione armo-cromatica… Dobbiamo solo scoprire quale per risplendere!

A presto.

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