Equiseto (Equisetum arvense)

 

NOME SCIENTIFICO: Equisetum arvense
FAMIGLIA: Equisetaceae
ETIMOLOGIA: equi=cavallo seta=pelo grosso, crine , per la somiglianza delle sue foglie e della sua forma con la coda dei cavalli. Arvense da arvum cioè campo,  pianta che cresce nei campi.
NOMI VOLGARI: coda cavallina dei campi, cosa equina, erba rugna, rasperela, rasparela, rasperella,  codabussina, coa ad caval, cucitolo. Horse tail, Pewtwrwort, Bottlebrush, Shavegrass (ingl)
Prèlr, Queue de cheval, Prèle de champs, Queue de renard (fr.) Coda de caballo, Equiseto (sp).
Il nome rasperella deriva la latino asper= ruvido, rugoso. Il riferimento è chiaramente al suo potere abrasivo, in virtù dell’elevato contenuto di silicio. Per questa ragione, in antichità si utilizzava per levigare materiali di diverso tipo, come legno o avorio, oppure ancora per lucidare i metalli.
SINONIMI DEL NOME BOTANICO:
Equisetum arvense L. var. alpestre Wahlenb.(ssp. boreale), Equisetum maximum Lam., Equisetum telmateia Ehrh., Equisetum hymale L.

Equiseto

BOTANICA
L’equiseto è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Equisetacee. Del genere Equisetum si conoscono circa quindici specie, che variano decisamente di dimensione: alcune raggiungono appena i 20 centimetri, altre superano gli 8 metri di altezza.
Noto alla nomenclatura scientifica come Equisetum, il suo nome significa “crine di cavallo”, dalla radice “equi saeta”.

equiseto

DESCRIZIONE: L’equiseto è una piccola pianta erbacea perenne che possiamo trovare in tutto l’emisfero nord, si adatta a diversi tipi di temperatura.
Nei climi più miti appassisce durante l’inverno, ai tropici invece è sempreverde. Si riproduce tramite spore e la sua forma biologica più tipica è la geofita rizomatosa.
Presenta fusti fertili semplici, di colore bruno pallido misurano fino a 40 cm con diametro di 1-2 cm, hanno ad ogni nodo guaine fogliari con 20-30 denti al margine, che ricoprono interamente l’internodo, all’apice sviluppano un racemo a forma di spiga, lungo 6-8 cm, formato da sporangi a forma di piccoli scudi, dove si sviluppano le spore.
Avvenuta la sporazione i fusti fertili appassiscono e dal terreno spuntano i fusti sterili verdi, che a completo sviluppo raggiungono altezze apesso assai superiori al metro; sono costolati, profondamente solcati e ruvidi con una cavità centrale che misura 2/3 del diametro; hanno internodi gialli, il primo dei quali uguale o più corto della guaina caulina adiacente e al contrario di quelli fertili che solo raramente possono portare alcuni rami, hanno numerose ramificazioni in verticilli densi ed allargati che in alto superano il fusto; hanno anche questi, al posto delle foglie guaine fogliari applicate al fusto, cilindriche, tanto lunghe che larghe, con grossi denti membranacei, marroni, appuntiti all’apice e persistenti.

CURIOSITÀ:
– L’equiseto è noto per essere un “fossile vivente”, poiché è l’unico gene vivente della classe Equisetales, classe che dominava le foreste del Paleozoico. Alcune Equisetales erano alberi alti fino ai 30 metri dei quali oggi sono stati rinvenuti numerosi resti fossili.

– Un’altra specie molto simile all’Equisetum arvense, ma non utilizzato come prodotto erboristico in quanto tossico, è l’Equisetum palustre, che cresce negli acquitrini e dove ristagna l’acqua.

equiseto

PROPRIETÀ: Raccomandata dal medico romano Galen, molte culture già dall’antichità hanno impiegato l’equiseto come rimedio popolare per per problemi fegato, alla vescica, per artriti e ulcere. È impiegato nella medicina cinese come rimedio contro la febbre, infiammazioni degli occhi, dissenteria e influenza. Antinfiammatorio e antiossidante, si riteneva persino che l’equiseto fosse una pianta dalle capacità magiche.
La composizione dell’equiseto è complessa e molto ricca, in particolare modo di lipidi, oligominerali e di silice. Dato l’alto contenuto di silice, è utilizzata per riparare i tessuti, dato l’alto contenuto di calcio del silice risulta utile anche contro l’osteoporosi.
Dalle proprietà astringenti e diuretiche, è considerata una delle piante dagli effetti diuretici più importanti. La struttura dell’equiseto gli permette di trattenere l’acqua e di renderla disponibile per l’idratazione della pelle, proprietà molto apprezzata in cosmetica così come la stimolazione della produzione di collagene.

DROGA UTILIZZATA
CAULI (fusti) STERILI RACCOLTI IN ESTATE

equiseto

UTILIZZO SUI CAPELLI: Dell’Equisetum arvense, diffuso anche in Italia e noto come equiseto dei campi, possiamo acquistare le sommità sia in taglio tisana che sotto forma di estratto, quest’ultimo si presenta come una polvere decisamente utile per preparare i nostri impacchi.
Le proprietà dell’equiseto sono innumerevoli e possiamo beneficiarne anche sui capelli, esso è infatti:
– antiossidante
– astringente
– antinfiammatorio
– anticaduta e stimolante della crescita
– fortificante
– idratante

La sommità dell’equiseto contiene glucidi, lipidi, acidi organici, fenolo, flavonoidi, tannini, terpenoidi, vitamina C, vitamina E e una piccola quantità di olio essenziale.
Contiene delle saponine che garantiscono la sua proprietà astringente, tuttavia non risultano sufficienti per sostituire un impacco di equiseto al lavaggio con shampoo o metodi alternativi. È adatto a tutti i tipi di capelli, ma in particolare a quelli sottili, soggetti a caduta eccessiva, grassi e/o con la cute irritata.

equiseto

L’estratto di equiseto può essere aggiunto come ingrediente IDRATANTE nei vostri mix di erbe, maschere homemade e shampoo alternativi.
L’infuso preparato invece con il taglio da tisana può essere utilizzato per un risciacquo, anche in questo modo sarà possibile beneficiare delle innumerevoli proprietà di questa pianta.

ANNOTAZIONI
Equisetum arvense è specie abbastanza difficile da riconoscere e trovare mentre Equisetum maximum è abbastanza comune e riconoscibile in Italia. Le proprietà terapeutiche di quest’ultimo sembrano coincidere con il raro arvense al punto che in commercio è facile trovare E. maximum venduto come E. arvense.

DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ:
Vi sottolineiamo come l’assunzione dell’ Equiseto sia sconsigliata in gravidanza, allattamento e nei soggetti che soffrono di ipertensione.

Tuttavia, è importante notare che attualmente non esistono sufficienti ricerche scientifiche su questo rimedio.

Ad ogni modo consigliamo sempre la cautela…come mi piace sempre dire “naturale non è sinonimo di sicuro”….

Nota bene:
Tutte queste informazioni sono frutto di studi clinici effettuati “in vitro” e “in vivo”
ma non hanno lo scopo di diagnosticare, trattare, curare o prevenire alcuna malattia. Consigliamo sempre il parere del medico di base prima di utilizzare qualsiasi sostanza a voi sconosciuta (o parzialmente conosciuta) soprattutto se si è soggetti allergici o particolarmente sensibili, donne in gravidanza, allattamento e persone sottoposte a cicli farmacologici dovuti a gravi malattie;
Per maggiore sicurezza è possibile eseguire un patch test casalingo per verificare eventuali reazioni allergiche, scopri come qui ?? “Test casalingo per le reazioni allergiche”
Pertanto ci esoneriamo da qualsiasi responsabilità su un uso improprio delle informazioni riportate negli articoli contenuti in questo sito.

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