Curcuma Longa (Curcuma, Zafferano delle Indie,Turmeric)

Regno: Plantae
Ordine: Zingiberales
Famiglia: Zingiberaceae
Genere: Curcuma
Specie: Curcuma Longa

Descrizione:

La curcuma è una pianta erbacea perenne che raggiunge un’altezza di 1 m. In essa si trovano rizomi aromatici altamente ramificati, di colore da giallo a arancione, cilindrici.
Le foglie sono alternate e disposte in due file. Sono divisi in guaina fogliare, picciolo e lama fogliare. Dalle guaine delle foglie si forma un falso gambo. Il picciolo è lungo da 50 a 115 cm. Le lame a foglia semplice sono generalmente lunghe da 76 a 115 cm e raramente fino a 230 cm. Hanno una larghezza da 38 a 45 cm e sono oblunghi ed ellittici, restringendosi in punta.

Nella parte superiore dell’infiorescenza sono presenti brattee a stelo sulle quali non si verificano fiori; questi sono di colore da bianco a verde e talvolta sfumati rosso-porpora, e le estremità superiori sono rastremate. I fiori, ermafroditi, sono zigomorfici e triplici. I tre sepali sono lunghi da 0,8 a 1,2 cm, fusi e bianchi e hanno peli soffici; i tre denti del calice sono disuguali. I tre petali di colore giallo brillante sono fusi in un tubo di corolla lungo fino a 3 cm. I tre lobi della corolla hanno una lunghezza da 1,0 a 1,5 cm e sono triangolari con estremità superiori spinose morbide. Mentre il lobo medio della corolla è più grande dei due laterali, solo lo stame mediano del cerchio interno è fertile. Il sacchetto per la polvere è posto alla sua base. Tutti gli altri stami vengono convertiti in staminodi. Gli staminodi esterni sono più corti del labello. Il labello è giallastro, con un nastro giallo al centro ed è obovato, con una lunghezza da 1,2 a 2,0 cm. Tre carpelli si trovano sotto un’ovaia costante, trilobata, aderente, che è scarsamente pelosa. La capsula della frutta si apre con tre scomparti. Nell’Asia orientale, il periodo di fioritura è di solito in agosto. Termina, sul gambo falso, con un gambo per infiorescenza, lungo da 12 a 20 cm, contenente molti fiori. Le brattee sono di colore verde chiaro e da ovate a oblunghe con un’estremità superiore smussata con una lunghezza da 3 a 5 cm.

Geografia: La curcuma longa cresce spontanea nell’Asia meridionale, dall’India alla Malaysia, in regioni a clima tropicale, con temperature normalmente comprese tra 20 °C e 35 °C e con elevata piovosità.

Allo stato coltivato, è presente in moltissime aree tropicali o subtropicali, in particolare in Asia e in Africa.

L’India è il primo produttore mondiale di curcuma. Alcune città indiane, come Sangli, nel Maharashtra, o Erode, nel Tamil Nadu, si contendono il titolo di massimi centri della produzione mondiale; tuttavia le statistiche dello Spices Board indicano come massimo produttore lo Stato dell’Andhra Pradesh, nell’India centro-orientale.

Una storia millenaria

L’uso della curcuma risale a quasi 4000 anni fa alla cultura vedica in India, dove era usata come spezia culinaria e aveva un significato religioso. Probabilmente raggiunse la Cina dal 700 d.C., l’Africa orientale per l’800, l’Africa occidentale per il 1200 e la Giamaica nel XVIII secolo. Nel 1280, Marco Polo descrisse questa spezia, meravigliandosi di una verdura che esibiva qualità così simili a quella dello zafferano. Secondo i trattati medici sanscriti e i sistemi ayurvedici e unani, la curcuma ha una lunga storia di uso medicinale in Asia meridionale. Il Compendio Ayurvedico di Susruta, risalente al 250 a.C., raccomanda un unguento contenente curcuma per alleviare gli effetti del cibo avvelenato.

Il nome curcuma deriva dal sanscrito kunkuma attraverso l’arabo كركم, kurkum.

Quando si dice curcuma s’intende normalmente Curcuma longa, anche se esistono numerose altre specie attribuite al genere botanico Curcuma.

In inglese è chiamata turmeric (da cui il nome, poco usato, di turmerico). In hindi è chiamata haldi, in bengalese holud.

Il nome “zafferano delle Indie” deriva dal colore della spezie, che ricorda lo zafferano.

Nella medicina popolare, la curcuma è stata usata nei secoli per preparazioni terapeutiche in diverse parti del mondo. Nelle pratiche ayurvediche, si ritiene che la curcuma abbia molte proprietà medicinali tra cui il rafforzamento dell’energia complessiva del corpo, l’eliminazione dei gas, l’eliminazione dei vermi, il miglioramento della digestione, la regolazione delle mestruazioni, la dissoluzione dei calcoli biliari e l’artrite. Molti paesi dell’Asia meridionale lo usano come antisettico per tagli, ustioni e contusioni e come agente antibatterico. In Pakistan, è usato come agente antinfiammatorio e come rimedio per il disagio gastrointestinale associato alla sindrome dell’intestino irritabile e ad altri disturbi digestivi. In Pakistan e in Afghanistan, la curcuma viene utilizzata per pulire le ferite e stimolarne il recupero applicandola su un pezzo di stoffa bruciata che viene posizionato sopra una ferita. Gli indiani usano la curcuma, oltre alle sue applicazioni ayurvediche, per purificare il sangue e porre rimedio alle condizioni della pelle.

Tra storia e leggenda

Nell’India orientale, la pianta viene utilizzata come uno dei nove componenti della navapatrika insieme a piantaggine giovane o banani, foglie di taro, orzo (jayanti), mela di legno (bilva), melograno (darimba), asoka, manaka (Arum), o manakochu e risaia. La cerimonia Haldi (chiamata gaye holud in Bengala) (letteralmente “giallo sul corpo”) è una cerimonia osservata durante le celebrazioni di matrimonio musulmano indù e dell’Asia meridionale in molte parti dell’India, tra cui Bengala, Punjab, Maharashtra e Gujarat e in Pakistan.

Nel Tamil Nadu e nell’Andhra Pradesh, come parte del rituale del matrimonio Tamil-Telugu, il tubero di curcuma essiccato legato con lo spago viene utilizzato per creare una collana Thali, l’equivalente degli anelli di matrimonio nelle culture occidentali. Nell’India occidentale e costiera, durante i matrimoni del popolo Marathi e Konkani, i Kannada Brahmins, i tuberi di curcuma vengono legati con i fili dalla coppia ai loro polsi durante una cerimonia, Kankanabandhana.

Friedrich Ratzel riferì in The History of Mankind, nel 1896, che in Micronesia, la polvere di curcuma veniva applicata per abbellire il corpo, i vestiti, gli utensili e gli usi cerimoniali.

Principi attivi:

La polvere di curcuma contiene circa il 60-70% di carboidrati, il 6–13% di acqua, il 6–8% di proteine, il 5-10% di grassi, il 3–7% di minerali dietetici, il 3–7% di oli essenziali, il 2-7% di fibre alimentari e 1–6% di curcuminoidi.

I componenti fitochimici della curcuma includono i diarileptanoidi, una classe che comprende numerosi curcuminoidi, come la curcumina (che dona il caratteristico colore giallo), la demetossicurcumina e la bisdemethoxycurcumin. La curcumina costituisce fino al 3,14% dei campioni commerciali dosati di polvere di curcuma (la media era dell’1,51%); il curry contiene molto meno (una media dello 0,29%). Nella curcuma sono presenti circa 34 oli essenziali, di cui il turmerone, il germacrone, l’atlantone e lo zingiberene sono costituenti principali.

Benefici per la pelle

Per centinaia di anni, persone in tutto il mondo hanno collegato la curcuma a proprietà curative e benefici cosmetici. La spezia brillante di colore giallo-arancione ottiene i suoi benefici per la salute principalmente dalla curcumina, un componente bioattivo. La curcumina ha proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti.

La moderna ricerca scientifica sta appena iniziando a studiare l’impatto positivo della curcuma, ma molti credono che abbia diversi usi benefici per la pelle. Ecco alcuni modi in cui la curcuma può giovare alla tua pelle:

– La curcuma contiene antiossidanti e componenti anti-infiammatori. Queste caratteristiche possono fornire luminosità e lucentezza alla pelle. La curcuma può anche ravvivare la pelle esaltandone il naturale splendore. Potresti provare una maschera viso illuminante alla curcuma a casa per vedere se la spezia ha effetti positivi sulla tua pelle. Ti serviranno:

  • 2 cucchiai di amido di riso o farina di avena
  • 1 cucchiaino di curcuma
  • 3 cucchiai di latte (anche vegetale)
  • 1 cucchiaino di miele

A questo punto, una volta amalgamati tutti gli ingredienti, applica uno strato sottile sul viso deterso e lascialo in posa per 15 minuti. Risciacqua con abbondante acqua, strofinando delicatamente con un Pad struccante per rimuoverlo.

Applica il tonico e la tua crema idratante preferita.

– La curcumina presente nella curcuma può aiutare a guarire le ferite riducendo l’infiammazione e l’ossidazione. Riduce anche la risposta del tuo corpo alle ferite cutanee. Ciò si traduce in una guarigione più rapida delle ferite. Gli studi hanno scoperto che la curcuma può influenzare positivamente anche i tessuti e il collagene. La rivista Life Sciences raccomanda di applicare la curcumina come formula ottimizzata per lavorare al meglio sulle ferite della pelle (utile ad esempio in caso di acne).

Puoi preparare una maschera lenitiva in casa con pochi e reperibili ingredienti. La curcuma calma l’infiammazione e l’irritazione mentre gli ingredienti lenitivi della pelle come il miele e il latte di cocco aiutano a rassodare e illuminare la pelle. Ti occorreranno:

  • ½ cucchiaino di curcuma in polvere
  • 1 cucchiaino di miele
  • 1 cucchiaio di latte di cocco

Metti la curcuma, il miele e il latte in una piccola ciotola e mescola. Vuoi che la tua maschera sia una pasta sottile, quindi regola il latte se necessario fino a ottenere la giusta consistenza. Prima di applicare, detergere il viso per rimuovere lo sporco e il trucco. Applica la maschera uniformemente su tutto il viso, assicurandoti di concentrarti su tutte le aree infiammate. Lasciare la maschera in posa per 15 minuti, quindi risciacquare con acqua calda. Ripetere se necessario, nel corso della settimana, fino a quando l’infiammazione non si attenua.

– Le qualità antiossidanti e antinfiammatorie della curcuma possono aiutare la psoriasi controllandone i sintomi. La National Psoriasis Foundation afferma che puoi usarlo come integratore o aggiungendolo al cibo. Prima di provarlo, la fondazione raccomanda di discutere il dosaggio corretto con un professionista e ne consigliamo caldamente il consulto anche noi di Progetto Rapunzel. Naturale non è sinonimo di sicuro!

Quando applicato sulla pelle, la curcuma può macchiarla temporaneamente o lasciare un residuo giallo Simpson. È normale, il semplice lavaggio del viso e l’utilizzo di un tonico normalizzerà la situazione. Ma se sei allergico, il contatto diretto con la pelle può causare irritazione, arrossamento e gonfiore.

Metti alla prova la curcuma sull’avambraccio, applicando una quantità di 10 centesimi e aspettando dalle 24 alle 48 ore per vedere se reagisci prima di usarla sul viso. Non usare la curcuma sulla pelle se sei allergico alle spezie negli alimenti.

Benefici per i capelli

La curcuma longa, per quanto riguarda il suo uso in campo della cura dei capelli, è nota soprattutto per le sue capacità tintorie. Infatti è caratterizzata da una colorazione giallo/arancio che, opportunamente trattata e miscelata, aiuta a dare nuova luce ai capelli chiari (come? lo vedremo più avanti).

La curcuma ha anche la capacità di combattere la caduta dei capelli e di favorirne la crescita.

La capacità della curcuma di combattere la caduta dei capelli deriva dalla curcumina, un composto naturale che è stato e continua ad essere ampiamente studiato. Si ritiene che la curcumina sia efficace nell’arrestare la sovrapproduzione di diidrotestosterone più comunemente noto come DHT. Il DHT è l’ormone responsabile della caduta dei capelli negli uomini e nelle donne, limitando la crescita dei capelli dai follicoli. La capacità della curcuma di creare un ambiente sano per la crescita dei capelli deriva dalle sue proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche. I capelli prosperano quando il cuoio capelluto è sano e la curcuma può aiutarti in questo, combattendo la forfora e le condizioni secche e pruriginose del cuoio capelluto.

Ma torniamo alle sue proprietà tintorie…

La polvere di curcuma è un riflessante che sui capelli biondi, chiarissimi e bianchi, tinge di un giallo Simpson, quindi presenta una tonalità molto accesa, quasi fluo. Ci tengo a sottolineare che lo stesso non avviene sui capelli scuri o castani siccome non c’è alcuna erba tintoria in grado di schiarire. Le erbe tintorie non agiscono come tinte chimiche, non destrutturano il capello, non rimuovono pigmento, quindi non potranno mai andare a togliere melanina dal fusto; usare la curcuma a fini tintori su questa tipologia di capelli non serve a nulla. Inoltre, a differenza della lawsonia, non si lega alla cheratina del capello. Il suo utilizzo è quello di far virare la colorazione verso il biondo ma nonostante sia abbastanza resistente ai lavaggi, senza una percentuale di lawsonia non si lega al capello con la conseguenza di perdita della colorazione iniziale con pochi lavaggi.

Vediamo come cambia la colorazione data dalla curcuma preparata in ambiente acido e in ambiente basico rispetto alla preparazione con sola acqua.

Qui in foto vediamo tre ciotoline piene di un cucchiaino di curcuma inumidita con acqua distillata. In quella centrale vi è solo acqua e curcuma pura al 100%; nella ciotola a sinistra troviamo la curcuma in ambiente acido, ovvero preparata con succo di limone; a destra troviamo la curcuma in ambiente basico, preparata con del bicarbonato.

In ogni caso l’acqua usata era distillata è a temperatura ambiente.

La differenza tra curcuma+limone e curcuma con sola acqua è quasi impercettibile, il giallo acceso della polvere resta pressoché invariato. Ciò che colpisce è sicuramente come la curcuma reagisce al bicarbonato, scurendosi e prendendo una colorazione decisamente più aranciata, ramata.

Ho posto all’interno delle 3 ciotoline della lana bianca e ho atteso un’ora per vedere l’effetto della colorazione.

Dopo l’ora di riposo delle ciotole, coperte con uno straccio, ho risciacquato i ciuffetti di lana e già di primo impatto ho notato due differenze sostanziali:

  • La curcuma, con l’uso del bicarbonato, colora di un delicato rame in una colorazione simile a quella della lawsonia;
  • La curcuma con aggiunta di limone non si discosta molto dal caldo giallo fluo della curcuma preparata con sola acqua ma presenta un’adesione della colorazione maggiore. Mi è parso di capire questo dopo aver sciacquato i gomitoli di lana… le gocce di curcuma preparata semplicemente con acqua andavano via con molta semplicità dal lavabo bianco… mentre le gocce che scendevano dal gomitolo tinto con curcuma e limone lasciavano dei simpatici aloni giallo fluo molto più ostinati!

Quindi, in buona sostanza, è possibile modulare la colorazione della curcuma per dare ai propri mix tintori un riflesso dorato o maggiormente ramato. Nulla vieta di usare la curcuma basificata mixata con la cassia per riflessare i capelli di rame in modo non permanente, come invece farebbe la lawsonia, con la sicurezza di non scurire e di riavere i propri capelli naturali nel giro di qualche lavaggio.

Come possiamo ben vedere la curcuma tinge davvero tanto quindi non bisogna mai usarla da sola o in grandi quantità, soprattutto sui capelli molto chiari. La sorpresa di ritrovarsi come Lisa Simpson non è da escludere…

Consiglio, in ogni caso, di fare sempre una prova su una ciocca nascosta del mix che si vuole fare e di tenere la pappetta non più di un’ora la prima volta. Se si vuole poi intensificare la colorazione c’è sempre tempo, aumentando la posa a 2 ore… schiarire potrebbe diventare, invece, difficile!

Dichiarazioni di non responsabilità:

Non è stata riscontrata tossicità de nessuna controindicazione all’uso esterno/estetico eccetto ipersensibilità individuali. Tuttavia, è importante notare che attualmente non esistono sufficienti ricerche scientifiche su questo rimedio.

Ad ogni modo consigliamo sempre cautela e, ripetiamolo insieme a mo’ di jingle, “Naturale non è sinonimo di sicuro”!

Nota bene:

Tutte queste informazioni sono frutto di studi clinici effettuati “in vitro” e/o “in vivo” ma non hanno lo scopo di diagnosticare, trattare, curare o prevenire alcuna malattia. Consigliamo sempre il parere del medico di base prima di utilizzare qualsiasi sostanza a voi sconosciuta (o parzialmente conosciuta) soprattutto se si è soggetti allergici o particolarmente sensibili, donne in gravidanza e persone sottoposte a cicli farmacologici dovuti a gravi malattie.

Per maggiore sicurezza è possibile eseguire un patch test casalingo per verificare eventuali reazioni allergiche seguendo le direttive di questo link ->  “Test Casalingo per le Reazioni Allergiche”

Pertanto ci esoneriamo da qualsiasi responsabilità su un uso improprio delle informazioni riportate negli articoli contenuti in questo sito.

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