Nome Scientifico: Theobroma cacao
Dalla piantina al burro di cacao… La pianta del cacao, Theobroma cacao, ha fatto la sua comparsa nelle zone amazzoniche dieci milioni di anni fa, differenziandosi da un ramo evolutivo della grande famiglia delle malvacee, è un piccolo albero da cui nascono dei frutti particolari: il frutto del cacao assomiglia a un cedro di forma allungata di vario colore secondo la maturazione.
La pianta del cacao cresce in zone equatoriali calde e umide, è rigogliosa e sempreverde, arriva a un massimo di 6 metri e può vivere quasi fino a 100 anni. L’albero presenta durante l’anno due cicli di fioritura (semestrale); la pianta si riempie di fiori bianchi e rosa che, una volta fecondati, danno origine alla bacca del cacao meglio conosciuta con il nome di cabossa.
Ogni pianta produce dalle 20 alle 50 cabosse l’anno, ogni cabossa contiene dai 20 ai 40 semi o fave di cacao e per ottenere un chilo di cacao sono sufficienti 10 cabosse.
Il frutto del cacao è di colore giallo/verde, che diventa bruno/violastro a maturazione. I semi del frutto del cacao si trovano immersi in una polpa morbida, gelatinosa e ricca di zuccheri, dalla quale si ricavano bevande e confetture ed è anche consumata al naturale dai popoli locali.
Le fave sono poi essiccate al sole per una decina di giorni circa.
I semi del Cacao sono la parte più preziosa dell’intera pianta; sono a forma di mandorla e contengono al loro interno grassi, zuccheri, teobromina e, in piccole dosi, caffeina. Dopo la tostatura, vengono “sbriciolati” e utilizzati per preparare il cioccolato e i suoi derivati.
Il burro di cacao invece è una miscela di sostanze ed è estratto dai semi di cacao, che ne contengono dal 50% al 57%, tramite un processo di pressatura ed esposizione ad alte temperature. Molto utilizzato nell’industria dolciaria come ingrediente del cioccolato o di alcune preparazioni dolci, ma è anche una materia prima impiegata nell’industria cosmetica nei balsami labbra, nei rossetti e creme per il viso e corpo.
La sua temperatura di fusione è intorno ai 35 gradi Celsius.
Il Burro di Cacao Non Raffinato ha un profumo di cioccolato ed ha una consistenza ruvida di colore cremoso.
Il burro di cacao costituisce la componente più grassa delle fave, particolarmente ricca di acidi grassi:
Acido palmitico (in concentrazioni del 24-31%);
Acido stearico (in concentrazioni del 30-37%);
Acido oleico (in concentrazioni del 33-39%);
Acido linolenico in basse concentrazioni (circa il 2%).
Anche il cacao amaro (polvere) contiene un flavonoide che mantiene inalterate le sue proprietà antiossidanti. Grazie ai sali minerali, alle vitamine e ai carboidrati di cui è ricco, il cacao è molto energetico, è anche antiossidante e combatte gli effetti dei radicali liberi rallentando l’invecchiamento delle cellule.
Una dose di Cacao amaro è composta per il 3 % da acqua, per lo 0,7 % da zuccheri, e poi contiene il 5,8 % di ceneri, il 13,8 di grassi, il 19,6 di proteine e il 33 % di fibre alimentari.
Benefici per la salute del burro di cacao e polvere di cacao
Se assunto anche attraverso il cioccolato (fondente e di qualità) il burro di cacao è un alleato della salute (basta non esagerare, cioccolato e burro di cacao sono piuttosto calorici): potenzia il nostro sistema immunitario e può aiutare inoltre l’equilibrio ormonale.
Ovviamente è benefico per l’umore, il cioccolato, si sa, è un amico fidato per chi si sente un po’ giù. Grazie al burro di cacao si ha un aumento dei livelli di endorfina e serotonina nel cervello, il che a sua volta migliora l’umore in generale.
Non solo, è amico del cuore giacché i grassi buoni contenuti sono in grado di abbassare i marker infiammatori che contribuiscono all’indurimento delle arterie, aiutano inoltre nel metabolismo dei grassi e per finire, il burro di cacao può aiutare a contrastare la stitichezza.
La polvere di cacao ha proprietà simili: combatte il colesterolo ed è ormai noto il suo potere antidepressivo, legato alla teobromina. Il cacao amaro potrebbe fare un effetto simile a quello della caffeina e chi ha problemi di stitichezza e di emorroidi è meglio che non esageri con le dosi di cioccolato perché i tannini in esso presenti, hanno proprietà astringenti.
Negli ultimi anni diversi studi hanno dimostrato anche che non vi è alcun legame fra il consumo di cacao e la comparsa di acne.
Questo paragrafo non è da intendersi come un’indicazione medica.
Non solo buono: un alleato di bellezza …
Grazie alla sua composizione ricca di acidi grassi, il burro di cacao ha proprietà emollienti, nutrienti e protettive nei confronti della pelle. Per esempio il burro di cacao è un ingrediente tradizionale degli stick per labbra, chiamati semplicemente “burrocacao” (anche quando purtroppo contengono solo paraffine e altre schifezze!) e si trova tra gli ingredienti di creme, burri corpo, saponi e rossetti (mi raccomando scegliete solo prodotti eco bio).
Il burro di cacao esplica un’azione benefica anche sui capelli soprattutto se secchi o danneggiati. Applicato come una maschera prima del normale shampoo, infatti, il burro di cacao è in grado di esercitare su essi un’azione protettiva, rendendoli allo stesso tempo più morbidi e luminosi
Nel nostro Cronoprogramma capillare (CC) rientra nella fase “Nutrizione” (N) ?? “Cronogramma Capillare”
Oltre all’ambito industriale, il burro di cacao è ampiamente utilizzato anche nella produzione di cosmetici fai da te, quali, appunto, sticks per le labbra e burri per il corpo.
Il burro di cacao rientra tra gli ingredienti nutrienti, una volta sciolto è ottimo per la preparazione di scrub corpo o usato da solo dopo la doccia sulla pelle umida. È l’ideale per nutrire labbra aggredite dal freddo e dal vento e per creare uno scrub assieme allo zucchero di canna.
Burro di cacao per capelli: si può usare per ammorbidire i capelli, nutrire e prevenire le doppie punte. Ideale aggiunto alle maschere oppure pre shampoo, una volta sciolto, per il celebre bagno d’olio. Ottimo ingrediente per lo spignatto (come per il metodo “Melissa” LOCG ?? “Metodo Melissa – LOCG ©”)
o semplicemente, in piccola dose, sulle punte umide come leave-in naturalmente profumato.
Invece, la polvere di cacao amaro è utilizzata in cosmesi per maschere idratanti e purificanti per il viso e scrub… Per ottenere una maschera per il viso, nutriente e idratante, miscelate un cucchiaio di cacao, uno di yogurt al naturale e uno di miele: se riuscite a non mangiarla avrete una pelle bellissima! Potete creare un fantastico scrub con cacao amaro, sale o zucchero (in parti uguali), mescolate, e poco alla volta aggiungete un olietto vegetale o burro di cacao sciolto.
La polvere di cacao è idratante nel CC ed è un ingrediente di numerose ricette home made.
Qui ne trovate un Esempio ?? “Idratazione al Cioccolato”
Ecco un impacco per capelli semplicissimo per una chioma di seta (rientra in Idratazione):
Mescolare del cacao amaro in polvere 1 cucchiaio raso, 1 di miele o sciroppo d’agave e 2 di maschera eco bio idratante, e amalgamare bene. Applicate l’impacco sui capelli umidi per almeno 20 minuti, dopo il lavaggio, e poi sciacquate. Finalizzate come al solito.
Potrebbe scurire temporaneamente i capelli chiari poiché è blandamente riflessante.
ACQUA DI COCCO
I frutti acerbi dai quali si estrae possono produrre fra i 300 e i 1000 millilitri di liquido, in base alle dimensioni delle singole noci. Nei Paesi tropicali si possono trovare in vendita facilmente le noci di cocco verdi ‘da bere’ (acerbe), in Italia è molto raro trovare i frutti freschi e più facilmente possiamo trovare il prodotto confezionato in brik. In questo caso, il liquido può essere pastorizzato, processo che inevitabilmente disperde alcune delle peculiarità originarie del nettare. Le vitamine, comunque, vengono in genere reintegrate. È importante scegliere l’acqua di cocco, pura e non zuccherata o aggiunta di aromi o anidride carbonica magari da agricoltura biologica.
L’acqua di cocco è poco calorica, povera di grassi e piuttosto ricca di minerali ma anche di vitamine del gruppo B. Rispetto alla polpa della noce, questo liquido contiene molti meno lipidi.
Per sfruttare a pieno l’acqua di cocco e le sue proprietà, è opportuno consumarla in occasione di un’attività fisica che comporta la sudorazione, è idratante e contrasta la spossatezza.
Per i capelli è indicata contro la forfora poiché idrata il cuoio capelluto e per il trattamento dei capelli grassi, l’acqua di cocco può essere utilizzata anche per rinforzare i capelli giacché ha forti proprietà idratanti e ricostituenti. Si può utilizzare dopo il balsamo lasciandola agire qualche minuto, per poi risciacquare i capelli oppure per preparare impacchi erbosi.
L’acqua di cocco sul viso è interessante se si hanno problemi di macchie o d’impurità. Usata come tonico dopo la detersione, mattino e sera, con costanza aiuta a ottenere una pelle luminosa e più pulita in profondità.
Possiede un’ottimo potere tonificante e rassodante, quindi indicata anche per la cura delle pelli mature.
LATTE DI COCCO
Il latte di cocco si ottiene aggiungendo acqua calda o latte alla polpa biancastra e dolce macinata e seccata, detta anche “farina di cocco” (o copra). In Italia, il latte di cocco viene utilizzato come ingrediente per la preparazione di dolci, è invece un ingrediente molto popolare in Malesia, in India e in molti paesi del Sud est asiatico. In Italia si trova sia in lattina, che in brik che in scatola in polvere. In cosmesi il latte di cocco è utilizzato per la formulazione di creme idratanti ed emollienti pensate per contrastare la secchezza della pelle ed è ritenuto anche un buon rimedio naturale contro gli eritemi solari. Per quanto riguarda i capelli è presente in alcune ricette home made e apporta idratazione.
Maschera per il viso idratante:
In un Contenitore mescola due cucchiai di latte di cocco, uno di miele (o sciroppo d’agave) e cinque gocce di olio di rosa mosqueta. Applica su pelle detersa e lascia in posa per 15/20 minuti.
Capelli: È facile creare una maschera frullando mezzo avocado con due cucchiai di latte di cocco (liquido). Applica sulle lunghezze dopo lo shampoo… E addio secchezza. Prosegui con balsamo e risciacquo acido. Finalizza come d’ abitudine.
Curiosità e Storia…
• Il nono imperatore degli aztechi, Montezuma II, era chiamato il Re del Cioccolato: uno degli uomini più benestanti del pianeta, aveva una riserva di quasi un miliardo di semi di cacao. Purtroppo per lui e il suo popolo accolse l’esploratore spagnolo Hernando Cortes, scambiato per un dio, con un banchetto e coppe di cioccolata e fu l’inizio della fine…
• Ancora prima dei Maya e degli Aztechi, noti per consumare cacao, gli Olmechi avevano introdotto nella loro dieta una mistura ottenuta schiacciando i semi di cacao con spezie ed erbe in acqua; in seguito i maya si specializzarono nell’utilizzo di questi frutti in cucina, usandoli macinati insieme a spezie ed erbe. La parola “cioccolato” deriverebbe dall’azteco “xocolatl”, cioè “acqua amara”. Senza lo zucchero. Infatti, il cioccolato doveva avere un gusto molto diverso da quello di oggi.
• Per circa il 90% della sua lunga storia, il cacao era ritenuta solo una bevanda senza zucchero. Fu solo nel 1590 d.C., cinque anni dopo che il primo carico di cacao sbarcò in Europa, che il vescovo Francisco Juan de Zumàrraga aggiunse lo zucchero alla ricetta della bevanda. Cambiando per sempre la storia della cioccolata…
• Il cioccolato bianco, tecnicamente, non è cioccolato. Contiene infatti burro di cacao. Ma non il cacao che dà a quello al latte a quello fondente il loro colore e sapore. Il cioccolato bianco deve invece il suo gusto a un mix di latte, vaniglia e zucchero.
• Per History Channel l’industria del cioccolato in tutto il mondo vale più di 64 miliardi di euro l’anno.
• Il cioccolato può essere parte di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano: deve essere consumato con moderazione, meglio se fondente con più del 75% di cacao.
• Il fiume di cioccolato in Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato è finto. Nel 1971, i designer del set mischiarono migliaia di litri con coloranti, polvere di cacao e crema per ricreare la terra degli Umpa-Lumpa. Dopo pochi giorni la crema andò a male e l’odore sul set divenne nauseabondo.
La raccolta delle cabosse è rigorosamente manuale ed è effettuata in periodi diversi a seconda dei luoghi di produzione.
• Il Criollo è la varietà più pregiata di cacao e Il cacao Forastero è invece largamente il più diffuso .
• Secondo una recente ricerca condotta in Inghilterra basterebbe assumere circa 20 grammi al giorno di caco amaro per prolungare la lunghezza della vita.
• Il “Cacao Meravigliao” è stato uno sponsor immaginario della trasmissione televisiva italiana “Indietro tutta!” Nel periodo di messa in onda della trasmissione veniva spesso ricercato come prodotto acquistabile dai clienti all’interno di negozi e supermercati ma in realtà non esisteva!
Cacao e… biodiversità: Da diversi anni, infatti, sono sorte forti preoccupazioni sull’eco sostenibilità della produzione di questa materia prima: la mancanza di variazione genetica nelle piante coltivate, rende la pianta vulnerabile sia ai parassiti sia ai cambiamenti climatici (questo è un problema che affligge numerose produzioni agricole). Per gli amanti del cioccolato però ci sono buone notizie: i dati ottenuti dalla nuova ricerca (un articolo pubblicato su “Frontiers in Ecology and Evolution”) dicono però che fra le piante del cacao che vivono allo stato selvatico è presente una ricca variabilità genetica che ci permetterà di beneficiare del cacao!
Le popolazioni selvatiche di cacao sono un vero tesoro di variazione genetica: coltivando esemplari di queste varietà e incrociandole con quella attualmente usata a fini agricoli, si potrà rendere T. cacao più forte: ancora una volta è chiaro quanto sia importante preservare la biodiversità.
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