⛔️⛔️ Parabeni e Petrolati – Come riconoscerli

? PARABENI ?

➡ Cosa sono: dal punto di vista chimico i parabeni sono esteri dell’acido 4-idrossibenzoico. Alcuni tipi di parabeni sono presenti anche in natura (il tipico esempio è il metilparabene il quale si trova nei mirtilli). I parabeni presenti in commercio sono di origine sintetica e vengono ottenuti mediante un processo di esterificazione dell’acido para-idrossibenzoico con un determinato alcol.
➡ Perché vengono inseriti nei cosmetici: agiscono in qualità di conservanti grazie alle loro proprietà battericide e funghicide. La loro efficacia come conservanti combinata al loro basso costo probabilmente spiega come mai siano così spesso usati.
➡ Effetti negativi: E’ stato dimostrato che i parabeni penetrano nella pelle e possono essere rintracciati nel sangue anche per qualche minuto dopo l’applicazione. Inoltre, l’uso cosmetico di queste sostanze comporta la penetrazione nei tessuti corporei senza il passaggio attraverso il processo digestivo, per cui queste sostanze permangono intatte all’interno del tessuto.
A tal proposito, sono stati svolti diversi studi. Eccone due dei più rilevanti:

? Uno studio condotto dalla dott.ssa Dabre e da un team di ricercatori dell’Università di Reading, ha scoperto la presenza di parabeni nel tessuto mammario di 18 su 20 pazienti che soffrivano di tumore al seno. Secondo la dott.ssa Dabre, la presenza dei parabeni nel tessuto cancerogeno della mammella è un fatto da non sottovalutare, poiché è stato dimstrato come i parabeni possano mimare l’azione degli estrogeni, ormoni che, se assunti in quantità di rilievo, potrebbero favorire processi neoplastici. Un altro problema, sempre secondo la Darbre, sarebbe dovuto al fatto che i prodotti che contengono i parabeni svolgono fra le altre cose, un’azione antitraspirante; dal momento che la traspirazione è uno dei modi impiegati dall’organismo per eliminare i prodotti ad azione tossica, si verrebbe a ridurre l’eliminazione di tali sostanze tramite tale fenomeno con conseguente accumulo di parabeni a livello linfatico; ciò potrebbe rappresentare un primo step nella formazione di cellule neoplastiche. Purtroppo, a causa delle dimensioni ridotte, lo studio della dott.ssa Dabre non è sufficiente per stabilire una correlazione certa fra parabeni e tumore alla mammella. Tuttavia, lo studio è sufficiente a dimostrare che queste sostanze si accumulano nei tessuti.
Per quanto i dubbi della comunità scientifica sullo studio condotto dalla Darbre siano numerosi, Francia e Danimarca hanno adottato delle limitazioni regolarizzate per legge nell’impiego dei parabeni.

? Un altro studio è stato condotto per verificare la relazione fra parabeni e danneggiamento cutaneo.
Alcuni ricercatori giapponesi hanno studiato gli effetti del metilparabene (methylparaben), comunemente usato come antisettico in molte preparazioni cosmetiche.
Il team di ricerca ha applicato il metilparabene sulla pelle dei soggetti sottoposti al test in quantità simili a quelle contenute nei prodotti cosmetici. Quidi la pelle è stata esposta a 30 millijoules di raggi ultravioletti per centimetro quadrato, una quantità pari a quella media di esposizione durante la stagione estiva.
Dal test è risultato che circa il 19% delle cellule cutanee esposte era morta, mentre il tasso di mortalità delle cellule cutanee dove non era stato applicato il metilparabene era di circa il 6%.

➡ Come riconoscerli nell’INCI: i sei principali parabeni che si possono trovare nelle formulazioni in commercio sono methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben, isobutylparaben, isopropylparaben e benzylparaben.

? PETROLATI ?

➡ Cosa sono: una classe di composti ricavati dal petrolio (sì, avete capito bene) per distillazione. Si presentano come una pasta cerosa semitrasparente di colore bianco per le miscele più pure (usate in campo cosmetico e farmaceutico). Utilizzati anche nella produzione di candele, lubrificanti, smacchiatori, ed impregnanti. Sono quindi sostanze del tutto estranee agli organismi viventi, al nostro corpo, alla nostra pelle, ed ovviamente non sono biodegradabili.

➡ Perché vengono inseriti nei cosmetici: dal momento che non è materialmente possibile idratare la pelle aggiungendole fisicamente molecole di acqua, i cosmetici con petrolati cercano di limitare l’evaporazione di quella già contenuta sulla superficie dell’epidermide stessa creando una sorta di barriera tra l’ambiente esterno e la pelle. I petrolati hanno proprio questa funzione: come i siliconi, sono agenti filmanti che danno una sensazione di levigatezza alla pelle. Inoltre, sono utilizzati per il loro effetto condizionante, solvente ed emolliente.

➡ L’effetto ingannevole: la barriera che i petrolati formano sulla pelle è innaturale, composta da molecole estranee a quelle dello strato idro-lipidico della pelle (la miscela di grasso e acqua distribuita sull’epidermide che costituisce l’idratazione naturale). La traspirazione ne risulta ostacolata, i germi presenti sulla pelle restano intrappolati dalla paraffina, provocando irritazioni e favorendo l’acne, specialmente su pelli predisposte. Sono pertanto composti comedogenici, che creano un“tappo” sui follicoli piliferi, facendo sì che cheratina, sebo e polvere si ossidino formando gli odiosi “punti neri”, ovvero i comedoni. Ma quel che preoccupa maggiormente sono le impurità che restano nelle sostanze dopo il processo di raffinazione, che favorirebbero l’invecchiamento e addirittura tumori della pelle.
Spesso l’eccesso di untuosità della pelle è causata dai petrolati e dalla loro azione di “soffocamento”: alcuni neonati soffrono di vere e proprie dermatiti da petrolati.
Da questo punto di vista i prodotti per bambini sono quelli più a rischio perché la paraffina è spesso utilizzata nel processo di produzione per il costo bassissimo e per essere inodore.


➡ Come riconoscerli nell’INCI: Mineral Oil, Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Propylene glycol, Isopropyl, Vaselina, Cera microcristallina.

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